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Enrico
02/03/2025

Contratti di Marketing Digitale: 5 Clausole da Leggere Attentamente

Siamo un’agenzia di web marketing, quindi probabilmente dovremmo dirvi di fidarvi ciecamente di chiunque vi prometta “risultati garantiti” e di firmare contratti come se non ci fosse un domani. Ma, onestamente, siamo stufi di pulire i casini di altre agenzie che promettono mari e monti per poi lasciarvi con un pugno di mosche.

Abbiamo visto di tutto: clienti a cui è stato sottratto il controllo del proprio sito web, altri legati con penali che sembrano uscite da un film di fantascienza, e chi, nel mondo del commercio elettronico, non aveva nemmeno accesso ai suoi analytics.

Insomma, il Far West del web marketing

Ecco perché vogliamo condividere con voi cinque clausole fondamentali che, se comprese bene, potrebbero risparmiarvi brutte sorprese.

1. Durata del Contratto e Clausole di Rinnovo Automatico

Molti contratti impongono durate minime eccessive e rinnovi automatici che scattano senza preavviso, bloccandoti con un fornitore anche quando la collaborazione non funziona più.

Carlo titolare di un’azienda B2B nel settore industriale, si è rivolto a noi dopo essersi trovato vincolato per 24 mesi con un’altra agenzia. Nonostante risultati deludenti, il rinnovo automatico era partito perché non aveva dato disdetta tre mesi prima della scadenza. Questo gli è costato migliaia di euro di spese inutili.

Cosa controllare nel contratto:

  • Durata minima e preavviso per la disdetta.
  • Clausole che impediscono il rinnovo automatico o che ti permettano di disdirlo facilmente.

Consiglio pratico: Negozia una durata allineata con gli obiettivi del progetto. Tieni conto ad esempio che per un progetto di lead generation 6-12 mesi è un intervallo di tempo ragionevole per valutare il lavoro dell’agenzia. E segna la data di scadenza del contratto sul calendario!

2. Penali per Risoluzione Anticipata

Alcuni contratti prevedono penali sproporzionate se decidi di chiudere la collaborazione prima del termine. Questo può diventare un grosso ostacolo se le cose non funzionano come previsto.

Una startup e-commerce con cui abbiamo collaborato si era “impegnata” a versare 10.000 euro in caso di risoluzione anticipata. Dopo pochi mesi si era resa conto che i risultati delle campagne non giustificavano l’investimento, ma la penale le impediva di cercare un partner migliore. Risultato? tempo e soldi buttati!

Cosa controllare: nel contratto

  • Importo delle penali e proporzionalità rispetto al valore del contratto.
  • Clausole che permettano l’uscita senza penali in caso di mancata erogazione dei servizi concordati.

Consiglio pratico: Chiedi di rimuovere o ridurre le penali. E negozia una “clausola di uscita per giusta causa”.

3. Proprietà Intellettuale dei Contenuti e degli Asset Digitali

Non sai quante volte ci è capitato di imbatterci in clausole assurde sulla proprietà intellettuale di “codici proprietari” (spesso di trattava di siti WordPress) che non in pratoica non permettevano di trasferire la gestione di siti e ecommerce ad altre agenzie, vincolando di fatto il cliente.

Purtroppo quando firmi un contratto con certe clausole, anche se vessatorie, non è facile uscirne bene.
Ricorda: Il tuo sito web, il tuo e-commerce o i materiali prodotti dall’agenzia devono essere tuoi. Altrimenti rischi di perderne il controllo alla fine della collaborazione nonostante tu abbia pagato.

Un nostro cliente, un’agenzia di turismo medicale, si è accorto che il contratto non specificava chi fosse il proprietario del sito e-commerce. Quando ha deciso di cambiare agenzia, si è trovato senza accesso al CMS e ha dovuto rifare tutto da zero, con costi altissimi e perdita di dati fondamentali.

Cosa controllare nel contratto:

  • Proprietà del codice sorgente e del sito web.
  • Accesso completo al CMS, ai dati e ai report.
  • Chiarimenti sui diritti di utilizzo dei contenuti creati (testi, immagini, grafiche).

Consiglio pratico: Inserisci una clausola che garantisca il trasferimento di tutti gli asset digitali e dei relativi accessi al termine della collaborazione.

4. Trasparenza nei Costi e nei Budget Pubblicitari

Alcuni contratti non specificano chiaramente come viene gestito il budget pubblicitario, lasciandoti all’oscuro di costi nascosti o commissioni esagerate.

Un cliente del settore turistico ci ha raccontato di aver scoperto che il 50% del budget pubblicitario veniva trattenuto dall’agenzia come “costi di gestione”, senza che questo fosse chiaramente indicato nel contratto. Il risultato? Molto meno budget effettivo per le campagne.

Cosa controllare: nel contratto

  • Percentuali di gestione e commissioni.
  • Chiarezza su come viene utilizzato il budget pubblicitario.
  • Trasparenza sui costi di strumenti o licenze.

Consiglio pratico: Richiedi report dettagliati sull’allocazione del budget e negozia una commissione trasparente.

5. Trasparenza nella Gestione dei Dati e degli Account

Immagina di voler cambiare agenzia o di voler gestire direttamente alcune attività di marketing, ma scoprire che non hai accesso ai tuoi stessi account pubblicitari, al tuo Google Analytics o ai dati delle campagne passate.

Purtroppo è una situazione più comune di quanto si pensi.

Alcune agenzie, spesso per disorganizzazione o per trattenere il cliente, gestiscono tutto tramite i propri account, impedendoti di avere il pieno controllo delle tue risorse digitali. Questo non solo può limitare la tua libertà di scelta, ma può anche causarti una perdita di dati preziosi e obbligarti a ripartire da zero in caso di cambio di fornitore.

Un nostro cliente, una volta interrotta la collaborazione con l’agenzia che gli aveva gestito le campagne PPC del suo ecommerce, si è accorto che non aveva accesso ai suoi stessi dati pubblicitari su Google Ads e Meta. Quando ha deciso di cambiare partner, l’agenzia precedente si è rifiutata di trasferire gli account, costringendolo a ricominciare da capo, perdendo anni di dati storici e ottimizzazioni. Il risultato? Campagne meno performanti nei primi mesi e un costo pubblicitario più alto per recuperare le performance.

Cosa controllare nel contratto:
Se nel contratto è specificato chiaramente che tutti gli account pubblicitari e analitycs devono essere creati e intestati a te.
Controlla che tu abbia pieno accesso amministrativo a strumenti come Google Ads, Google Analytics, Meta Business Manager, CRM e piattaforme di automazione marketing.
Se è prevista una clausola di trasferimento degli account e dei dati in caso di fine contratto.

Consiglio pratico:
Prima di firmare, chiedi esplicitamente chi avrà il controllo degli account e dei dati. La regola è semplice: gli strumenti e le informazioni devono essere sempre tuoi. Se l’agenzia ti propone di gestire tutto in un suo account proprietario, chiediti perché e valuta se questa sia davvero la scelta migliore per te.

Ora che conosci le clausole critiche da valutare, sei pronto a firmare il tuo prossimo contratto con consapevolezza. Ma se hai ancora dubbi o vuoi un supporto professionale, contattaci! Noi di Webicom siamo qui per aiutarti a proteggere i tuoi interessi e far decollare il tuo business digitale.

Un contratto di marketing digitale è più di una formalità: è un patto che può fare la differenza tra il successo e una valanga di problemi. Con un pizzico di attenzione in più e qualche negoziazione ben mirata, puoi evitare brutte sorprese e costruire collaborazioni solide. Sei pronto a mettere nero su bianco, ma con intelligenza?