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Enrico
02/03/2025

Il tuo budget è speso bene? Come valutare l’allocazione dei costi con l’agenzia di marketing

Il tuo budget è speso bene? Come valutare l’allocazione dei costi con l’agenzia di marketing

Se c’è una domanda che ogni imprenditore o marketing manager si è fatto almeno una volta è: “Ma tutti questi soldi che sto investendo, che fine fanno?”. E la risposta dell’agenzia, il più delle volte, è un elegante “Stiamo ottimizzando le performance” o un rassicurante “Sta andando tutto secondo i piani”.

Ma quali piani? E soprattutto, come fai a capire se il tuo budget è davvero ben allocato o se stai finanziando i conti corrente già gonfi di Zuckerberg e compagnia bella?

In questo articolo vedremo come leggere i report della tua agenzia di marketing per individuare eventuali sprechi, spese poco trasparenti e capire se il tuo investimento sta davvero generando valore.

1. Budget pubblicitario: chi decide dove e come spenderlo?

Uno degli errori più comuni è pensare che basti definire un budget mensile per le campagne pubblicitarie e lasciare che l’agenzia faccia il resto. In realtà, dovresti avere piena visibilità su dove vengono allocate queste risorse.

Un’agenzia trasparente ti dovrebbe sempre fornire:

  • Un dettaglio su quanto del budget è effettivamente speso in advertising (Google Ads, Meta Ads, LinkedIn Ads, ecc.) e quanto invece viene investito per la gestione (Noi di Webicom preferiamo sempre tenere separate le fatture per la gestione e gli investimenti pubblicitari, usando metodi di pagamento el cliente per le spese di advertising)
  • Un report con indicazioni sul budget dedicato alle varie piattaforme, suddiviso per campagne.
  • Una previsione su come eventuali ottimizzazioni stanno migliorando il ritorno sull’investimento.

Qualche anno fa un nostro cliente e-commerce aveva stanziato un budget di €5.000 al mese per le ADS su Facebook e Google. L’agenzia con cui collaborava tratteneva il 40% di quel budget come “costi di gestione”, senza mai dichiararlo apertamente. Dopo una revisione dei report, ha scoperto che solo €3.000 venivano effettivamente investiti nelle campagne pubblicitarie. Passando a una gestione più trasparente, il cliente ha potuto allocare meglio il budget e migliorare il ritorno sull’investimento.

Cosa fare:
Chiedi sempre un report dettagliato che distingua tra spesa pubblicitaria effettiva e costi di gestione. Se l’agenzia non è chiara su questo punto, potrebbe esserci qualcosa che non torna.

2. Quanto incide la gestione dell’agenzia sul tuo budget totale?

Ogni agenzia ha un proprio modello di pricing:

  • Fee fissa mensile: Un costo prestabilito per la gestione delle attività di marketing.
  • Percentuale sul budget pubblicitario: L’agenzia trattiene/fattura una % del budget speso in advertising.
  • Modello ibrido: Una combinazione di fee + percentuale sulle spese pubblicitarie.

Un’azienda B2B con cui collaboriamo ci ha chiesto di analizzare i costi della loro precedente agenzia. Il contratto prevedeva una fee fissa di €2.500/mese più il 15% sul budget pubblicitario. Su un investimento di €10.000 al mese, stavano pagando all’agenzia quasi €4.000 solo per la gestione. Dopo aver rinegoziato il modello, hanno ridotto i costi di gestione e allocato più budget sulle campagne, con un aumento del 30% nei lead generati.

Cosa fare:
Confronta il costo di gestione con i risultati ottenuti. Se il budget operativo viene sacrificato per coprire le fee dell’agenzia, potresti riconsiderare la tua collaborazione o chiedere un modello più vantaggioso.

3. Reportistica: il budget è ben speso o sta finanziando attività poco redditizie?

Non tutti gli investimenti di marketing portano risultati immediati, ma una cosa è certa: se dopo mesi non vedi alcun progresso, è il momento di approfondire. La reportistica non è solo un insieme di numeri da incolonnare: è lo strumento che ti permette di capire se il tuo budget sta lavorando per te o se stai finanziando attività poco redditizie.

Un buon report dovrebbe includere:

  • Costo per Conversione (CPA): Quanto spendi per ogni lead o cliente acquisito. Il CPA ti aiuta a capire se le tue campagne stanno generando conversioni in modo efficiente o se stai pagando troppo per ottenere risultati. Un CPA in crescita senza un incremento della qualità delle conversioni può indicare problemi di targeting o di strategia.
  • Return on Ad Spend (ROAS): Quanto incassi per ogni euro speso in pubblicità. Il ROAS misura l’efficacia delle tue campagne in termini di ritorno economico. Un ROAS basso può essere un segnale di allarme: stai investendo in attività che non stanno portando un ritorno adeguato?
  • Costo per Click (CPC): Quanto paghi per ogni clic sui tuoi annunci. Un CPC molto alto può ridurre la redditività delle campagne, mentre un CPC molto basso potrebbe indicare che stai attirando traffico non qualificato. Il valore del CPC va sempre interpretato insieme al CPA e al ROAS per capire se i clic stanno portando reali benefici.
  • Allocazione del Budget in Base a Piattaforma e Obiettivo della Campagna: Stai distribuendo il budget in modo strategico tra diverse piattaforme (Google Ads, Meta, LinkedIn) e obiettivi (acquisizione di nuovi clienti, retargeting, brand awareness)? Un’allocazione sbilanciata può portare a inefficienze, soprattutto se gran parte del budget viene speso su attività che non contribuiscono agli obiettivi principali del business.

Un’azienda del settore turistico ci ha contattato dopo aver visto che le campagne gestite dalla loro agenzia non generavano prenotazioni, nonostante un investimento di €8.000 al mese. Analizzando il report, abbiamo scoperto che il 70% del budget veniva speso per traffico generico su Google Ads, senza un targeting efficace né una chiara suddivisione tra acquisizione e retargeting. Inoltre, il CPC era elevato, ma non giustificato da un adeguato ritorno sulle conversioni.

Riorganizzando la strategia, ottimizzando la distribuzione del budget tra campagne di acquisizione e retargeting e lavorando per ridurre il CPC, il CPA è sceso del 40% e le prenotazioni sono aumentate in modo significativo.

Cosa fare:
Chiedi all’agenzia report chiari e leggibili, con dati comprensibili anche se non sei un esperto di marketing. Ogni metrica dovrebbe essere spiegata nel contesto degli obiettivi della campagna. Se la reportistica è confusa o vaga, potrebbe esserci un problema di trasparenza. Ricorda: un budget ben speso non si misura solo in termini di quantità di clic, ma di risultati concreti per il tuo business.

4. Stai investendo nelle giuste attività?

Un altro segnale di budget mal allocato è la distribuzione degli investimenti tra diverse strategie. Se il 90% del tuo budget è concentrato su un’unica attività senza risultati tangibili, forse è il caso di riconsiderare la strategia.

Alcuni segnali di un investimento sbilanciato:

  • Troppi soldi spesi in pubblicità a pagamento senza supporto SEO o content marketing.
  • Campagne social che generano interazioni ma non vendite.
  • Budget eccessivo per creatività e video senza un piano di distribuzione efficace.

Un brand emergente nel settore food ha investito il 70% del budget in video pubblicitari su Meta, con pochissima attenzione alla strategia di conversione. Dopo tre mesi, aveva migliaia di visualizzazioni sui social, ma zero conversioni. Abbiamo ribilanciato il budget, allocando risorse su campagne mirate con retargeting, e le vendite sono aumentate del 50%.

Cosa fare:
Non farti abbagliare da strategie “di moda”. Se i risultati non arrivano, rivaluta come il budget è distribuito tra le diverse attività di marketing.

Vuoi capire se il tuo budget di marketing è speso nel modo giusto? Contattaci! Noi di Webicom possiamo analizzare la tua allocazione dei costi e aiutarti a ottimizzare il tuo investimento per ottenere il massimo ritorno.

Investire nel marketing digitale è essenziale, ma senza una chiara visione del budget rischi di sprecare risorse preziose. Un’allocazione intelligente non riguarda solo “quanto spendi”, ma soprattutto come lo spendi. Sei sicuro che il tuo budget stia lavorando davvero per te?